top of page
airola-bn-2_edited.jpg

Scopri Airola - Tesoro della Valle Caudina

Notizie Generali

​Situata all’estremità occidentale della suggestiva Valle Caudina, Airola è una vivace cittadina in provincia di Benevento che affascina per la sua posizione panoramica e il suo ricco patrimonio storico. Sorge a 272 metri sul livello del mare, si estende su una superficie di 14,49 km² e ospita circa 8.000 abitanti.

Dominata dalla collina di Monteoliveto, dove si possono ancora ammirare i resti dell’antico castello medievale, Airola è immersa in un paesaggio che unisce storia e natura. A pochi chilometri si trovano le celebri Forche Caudine, teatro di una delle più note e misteriose disfatte dell’esercito romano.

Il centro cittadino è costellato di chiese, cappelle ed edifici storici di grande pregio architettonico, testimonianze di un passato glorioso che ha lasciato un'impronta profonda nella cultura locale.

Dal 15 settembre 2000, Airola è gemellata con la città francese di Saint-Maixent-l'École, nella regione del Poitou-Charentes, rafforzando così un ponte culturale e istituzionale tra le due comunità europee.

Negli anni ’60 e ’70 Airola ha vissuto una fase di industrializzazione con i primi insediamenti produttivi in via Carracciano, tra cui l’Alfacavi e successivamente alcune realtà tessili. Attualmente è presente la Adler Plastic – TTA, un'azienda multinazionale specializzata nella progettazione e produzione di componenti per l’industria dei trasporti. Accanto all’industria, l’agricoltura continua a rappresentare una risorsa fondamentale grazie alla fertilità del suolo e alle moderne tecniche di coltivazione. Il territorio, oltre a produrre la tipica Cipolla di Airola — una coltivazione che si tramanda di padre in figlio da oltre mezzo secolo — offre eccellenti cereali, uva da vino e da tavola, mele annurche, ciliegie, pere, noci e molti altri frutti pregiati. Non mancano allevamenti a conduzione familiare di bovini, ovini, suini e animali da cortile, che completano un’economia ancora profondamente legata alla tradizione rurale.

 

© 2025 Ettore Ruggiero. Tutti i diritti riservati.

Le Origini

Le origini della città di Airola sono avvolte dal fascino della leggenda e dalla ricchezza della storia. Secondo una delle ipotesi più accreditate, il nome deriverebbe dal latino "Ara Jovis" (altare di Giove). Questo toponimo si legherebbe a un piccolo nucleo abitativo risparmiato dai soldati del console romano Lucio Cornelio Silla, che nel I secolo a.C. distrussero la vicina Caudium per vendicare l’umiliazione subita dai Romani alle Forche Caudine.

Un'altra teoria fa risalire il nome a un documento del IX secolo, conservato presso il monastero di Montecassino, in cui si cita un "fundus Arioaldi", ovvero una proprietà di Arioaldo. Secondo la tradizione medievale, era infatti comune dare ai luoghi il nome del proprietario.

Tuttavia, i ritrovamenti archeologici nel territorio airolano e nelle vicine zone di Moiano fanno pensare a un'origine ben più antica. Manufatti risalenti al II millennio a.C. e tombe greche databili al VI-V secolo a.C. testimoniano la presenza di insediamenti umani già in epoca magno-greca, ben prima della conquista romana del III secolo a.C.

In epoca medievale, Airola fece parte del Ducato di Benevento, fino a entrare sotto il controllo dei Normanni. Tra i primi feudatari si ricorda Rainulfo I di Alife, cognato di Re Ruggero il Normanno. Nel corso dei secoli, il feudo passò nelle mani di diverse famiglie nobiliari, tra cui i Della Leonessa, i Carafa e i D’Avalos.

Nel 1575, Don Ferrante Caracciolo il Rosso acquistò Airola per 40.000 ducati e, per il suo eroismo durante la battaglia di Lepanto, ottenne dal re Filippo II di Spagna il titolo di Duca di Airola.

Nel 1732 il feudo passò a Bartolomeo II, nipote di Antonietta Caracciolo, ultima erede dei Caracciolo, e principe della Riccia. Bartolomeo II fu amico intimo del giovane re Carlo di Borbone, che nel 1744, durante la battaglia di Velletri, venne salvato proprio dal duca airolano, che riportò gravi ferite nello scontro.

Per gratitudine, Carlo III di Borbone visitò Airola il 2 agosto 1754 insieme alla regina Amalia, soggiornando nel sontuoso palazzo del duca, in via Annunziata. Colpito dall’importanza religiosa e civile della cittadina, il re conferì ad Airola, con diploma regio del 30 agosto 1754, il titolo di Città, con tutti i relativi onori.

Purtroppo, il documento originale è andato perduto, con ogni probabilità durante l’incendio del 30 settembre 1943, quando le truppe tedesche in ritirata distrussero il deposito dell’Archivio di Stato di Napoli nella villa Montesano, a San Paolo Belsito, bruciando migliaia di preziosi documenti storici.

L’ultimo feudatario, Bartolomeo II, morì senza eredi il 30 marzo 1792 nel suo palazzo di San Biagio dei Librai a Napoli. Airola divenne così Città regia, entrando a far parte della provincia del Principato Ultra fino al 1816, per poi essere inclusa nella circoscrizione della Terra di Lavoro, fino all’Unità d’Italia.

Nei primi anni del XIX secolo, i casali di Moiano, Luzzano e Bucciano si staccarono da Airola, diventando comuni autonomi.

 

© 2025 Ettore Ruggiero. Tutti i diritti riservati.

Da scoprire nelle vicinanze

Dove Mangiare
Dove Alloggiare
Dove Fare Shopping
bottom of page